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Son of a Witch.
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Era sul punto di rispondere qualcosa della serie Davvero, Den? Pensavo fossi un ragazzo intelligente, a quest'ora avresti dovuto capire cosa c'è, ma poi Aiden non si fermò lì.
L'aveva incastrata, e non riusciva nemmeno a pensare a un'uscita mordace o una balla credibile per tirarsene fuori.
Soprattutto per quegli stramaledetti capelli.
Per un secondo invidiò la coda di scoiattolo che aveva il suo insegnante privato quando era una bambina.
-Non succede assolutamente niente- sbottò lei, voltandosi dall'altra parte, i capelli un'arcobaleno di emozioni diverse.
-Cosa vuoi che me ne importi di organizzare la serata perfetta da passare insieme, comprare a entrambi abiti costosi, farmi in quattro per rendere tutto indimenticabile solo per vederti mandare tutto al diavolo per una fata sotto psicofarmaci?! Assolutamente nulla, è tutto appostissimo-.
Si alzò dal letto, sempre dando le spalle a Aiden.
Sentiva il retro degli occhi pungerle e ricacciò indietro le lacrime: era troppo orgogliosa per piangere in un frangente simile.
-Puoi anche andartene in camera tua, ora- disse lei, sbuffando, e sforzandosi per far sì che non le si rompesse la voce.
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Oh no. Allarme rosso, più che rosso.
Su una cosa Victoria aveva ragione: le ragazze erano pazze. A volte in senso positivo, a volte in senso negativo. In quel momento Victoria era un vulcano e Aiden aveva paura solamente a guardarla.
- Oh, Vicky... - si alzò dal letto, per cingerla in un abbraccio. La parte razionale di lui gli diceva di scappare lontano.
- Lo so che ti ci sei impegnata tanto, e per me quella... stupida fata sotto psicofarmaci non significa niente. Sono stato un idiota, lo so. Non è che avessi chissà quali intenti nobili, è solo che qualche volta agisco prima di pensare. Ti prego non piangere perché giuro che piango anche io, preferirei tagliarmi un braccio piuttosto che vederti stare male per colpa mia. - le sussurrò. Il senso di colpa gli faceva torcere lo stomaco come poche altre volte in vita sua. Aveva davvero fatto stare male Victoria, sua sorella, la sua migliore amica, la cosa più importante che ci fosse nella sua vita per un ragazzino?
Sei un imbecille.
Aveva rovinato la festa per la quale aveva faticato un anno intero per cosa poi, gloria eterna? Si sentiva davvero un idiota.. -
Son of a Witch.
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Victoria si sentiva in gran conflitto: una parte di lei avrebbe voluto piangere, per avere il totale e pieno controllo della situazione, una parte avrebbe semplicemente voluto abbandonarsi all'abbraccio e dimenticare tutto, un'altra parte ancora era arrabbiata e gelosa per la storia con Dustin ed un'ultima perdonarlo e semplicemente andare avanti, perchè capiva che in realtà non aveva fatto nulla con l'intento di ferirla.
-Non importa, ciò che è fatto è fatto- disse, piano, con un'alzata di spalle.
Stava cercando di mantenere un approccio neutrale e dare alle proprie emozioni il tempo di capire quale fosse la preponderante.
-Dobbiamo pensare a cosa dire a Lucian- disse, cambiando argomento, asciugandosi la lacrima che le era rotolata lungo la guancia e senza incontrare lo sguardo diretto del fratello.
-Come ti ho detto non intendo mentirgli e non intendo inventare cose, ma vorrei sapere se ci sono dei dettagli secondari che vorresti fossero omessi o meno-.
Hecate li osservava con i suoi occhioni dorati e le pupille sottili, e quando Vicky si sedette nuovamente sul letto le saltò in grembo facendo le fusa in cerca di attenzioni.. -
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Aiden arrossí di botto. Avrebbe voluto mollare un pugno a Victoria, ma si limitó a fissare le proprie scarpe con un interesse che non aveva mai provato.
Maledetta Victoria.
Pensó anche di giustificarsi, ma sarebbe sembrato ancora piú ridicolo. Perció si limitó a fare quello che faceva sempre con Vicky nei dintorni: divenne la sua ombra silenziosa.
Tanto piú perchè era lei a doverlo conquistare..
No one looks back and remembers the nights they got plenty of sleepThe party don't start 'till we walk in |
